venerdì 19 ottobre 2007

Italia.it: ora si può chiudere.

Molti denari pubblici sono stati spesi per il più costoso e fallimentare progetto web mai varato dal governo. Ben 50 milioni di euro per un portale da subito criticato duramente dall'utenza della rete, che aveva allora gridato allo scandalo, mentre i media tradizionali non avevano dato peso ad un sito con dei costi così abnormi.

Oggi ad un anno di distanza dal lancio, finalmente, vi è un clamoroso cambio di rotta. Il vicepresidente del Consiglio, Francesco Rutelli, al Corriere.it, parla chiaro: "quel sito o cambia oppure è meglio chiuderlo". Ora la chiusura ha ancor di più il sapore della beffa, sarebbe comunque una conclusione dura da digerire, per il tempo e per i soldi dei contribuenti buttati.

Rutelli non è ancora arrivato ad una conclusione, sebbene questa appaia inevitabile, ma c'è da chiedersi, se non si opta per la chiusura, come lo si potrà però risollevare? Un sito dal traffico bassissimo, che continua a proporre clamorosi errori a chi lo frequenta, come hanno fatto notare più volte gli operatori del turismo.

Come al solito noi utenti rimaniamo alla finestra in attesa di maggiore chiarezza e in attesa di risposte concrete.

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